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martedì 23 dicembre 2014

LE FASI DEL GIOCO

Oggi vorrei parlarvi delle fasi del gioco che caratterizzano lo sviluppo tipico di un bambino nei primi tre anni di vita, in relazione al modello evolutivo proposto da Jean Piaget.

Le prime due fasi appartengono allo stadio evolutivo dell'intelligenza SENSO-MOTORIA caratteristica dei primi 18 mesi.

1.L'origine del gioco avviene attraverso la manipolazione di oggetti dell'ambiente esterno. 
Questa fase si chiama appunto gioco di manipolazione perchè attraverso i canali sensoriali degli organi di senso, il bambino acquisisce le possibili informazioni dell'oggetto in questione, attraverso un processo chiamato di adattamento all'ambiente.
L'adattamento avviene grazie a meccanismi di assimilazione e accomodamento continui che permettono l'integrazione delle informazioni sensoriali raccolte dal bambino.
Quindi il bambino, attorno a 5-10 mesi, è impegnato ad esplorare l'ambiente che lo circonda: per fare ciò utilizza tutto il suo corpo.
Gioco di manipolazione

Se infatti si prende una palla e la si avvicina a lui, egli la porterà subito alla bocca; infatti la "messa in bocca" nello stadio di sviluppo dell' intelligenza senso-motoria ha un'importanza informativa indispensabile al bambino per la conoscenza dell'ambiente.

la manipolazione avviene quando il bambino utilizza il suo graduale sviluppo motorio e sensoriale per conoscere la palla: la tocca,la lecca,cerca di prenderla in mano (prensione- determinata dallo sviluppo GROSSO motorio degli arti), la annusa, ne osserva il colore e la dimensione, la forma e la consistenza.
Sono queste le azioni che portano all'elaborazione delle informazioni sensoriali: nella fase successiva dello sviluppo, il bambino unisce tutte le informazioni raccolte, attraverso una tendenza cognitiva innata,la coerenza centrale, che gli permetterà di convergere tutti gli elementi " rossa, rotonda, di gomma, fredda, grande, che rotola, che si muove,...." al nome "palla".

2. la seconda fase di gioco, e quindi di esplorazione dell'ambiente, avviene attorno ai 10 mesi fino ai 15 mesi circa e si chiama gioco di FUNZIONE.

gioco di manipolazione e di funzione:
l'obiettivo è far passare i solidi con le forme
geometriche nei corretti spazi.
(prassìè visuomotorie: implicano la coordinazione
visuo-motoria per scegliere correttamente i pezzi)
è indispensabile che sia avvenuta l'integrazione delle informazioni sensoriali nella fase precedente: infatti in questo fase l'oggetto manipolato e percepito verrà riconosciuto e usato per ciò che serve, quindi per la sua funzione: la palla ora non serve più per essere conosciuta attraverso i sensi, ma serve per giocare con qualcuno, farla rimbalzare, il cucchiaio serve per mangiare, la bottiglia d'acqua per bere e per contenere i liquidi, il ciuccio per essere tenuto in bocca quando si sente la mancanza del seno materno, la cesta dei giochi non serve per darla in testa al proprio amico, ma per contenere tutti i giochi.

Per potenziare al meglio e favorire questa fase dell'intelligenza, intesa come adattamento all'ambiente, è bene che l'adulto ricordi al bambino la funzione, lo scopo di ogni oggetto: ogni cosa ha infatti un suo utilizzo.

3. La terza fase rappresenta un salto qualitativo dell'intelligenza: secondo il modello evolutivo di Piaget il bambino vive il passaggio dallo stadio senso-motorio allo stadio del pensiero simbolico. Questo passaggio avviene circa dopo i 18 mesi, fino ai tre anni.
Il gioco presente in questo stadio è il gioco SIMBOLICO: il cucchiaio diventa un aereoplano per farlo volare, la palla diventa una ruota, la cesta dei giochi diventa una cassaforte e la bottiglia un microfono,... 

Infatti è proprio a partire da questo stadio che nasce appunto il pensiero creativo e immaginario del bambino, del tutto svincolato dalla funzione reale degli oggetti.
Un esempio classico di gioco di funzione che credo abbiamo fatto tutti è giocare con le bambole generalmente per le bambine e giocare con i soldatini, aereoplani, macchinine generalmente per i bambini. 

il concetto che sta dietro al gioco simbolico è "far finta di...."

A chi non è mai capitato da piccolo di dire al suo amico o pensare " facciamo finta di...., facciamo che tu eri un principe e io la regina,...facciamo che adesso cavalchiamo un cavallo usando il manico della scopa.....?"

Un altro gioco che rientra nella categoria "gioco simbolico" è il gioco di ruolo :
" io sono la maestra e voi gli allievi, usare la bambola come se fosse un bambino piccolo e imitare il ruolo della madre, vestirlo, portarlo nel passeggino,... far finta di essere un fruttivendolo, un cuoco, un dottore, usando le famose cucine in miniatura, o computer, telefonini,...ecc.

Si può notare che il gioco di ruolo permette ai bambini di imitare ed emulare le azioni quotidiane che essi vedono fare dagli adulti di riferimento.(mamma, papà, maestra di asilo nido, nonna, nonno,..)


Corso di Psicologia dello Sviluppo. Dott.ssa Lucangeli


2 commenti:

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    1. Vedere giocare dei bambini penso che sia una delle cose più belle della vita, è splendido vedere con che semplicità, ma nello stesso tempo con che fantasia e creatività giocano. La spontaneità con cui si propongono e la curiosità con cui osservano poi spesso nel tempo si riducono. Trovo molto interessante l'articolazione e l'analisi proposta dal tuo blog.

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