Il Metodo Montessori e i materiali strutturati
Maria Montessori è stata una pedagogista,filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria italiana, nota per il metodo che prende il suo nome, usato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori in tutto il mondo, ed è stata una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia.![]() |
Maria Montessori e una sua "educanda" |
Il suo metodo affonda le radici nella teoria del grande filosofo del Settecento, Jean Jacques Rousseau, il quale fu il primo a dare una definizione non scientifica di "infanzia".
I punti cardini del suo pensiero, che fondarono il metodo Montessoriano, sono:
-educazione negativa (anche detta la "non educazione"). A partire da Rousseau, in particolare dall' "Emilio" che ha pubblicato nel 1762 ,il metodo di insegnamento subisce una rivoluzione, soprattutto per quanto riguarda il periodo dell'infanzia e, ancor di più, della prima infanzia: l'educatore, l'adulto di riferimento deve "non educare", dove per educazione si intende un metodo di insegnamento che parte dall'alto (adulto) e si trasmette al basso (il bambino).
La rivoluzione del suo pensiero sta proprio in questo: mettere al centro il bambino, cioè fare in modo che l'educazione non sia un mero processo di trasmissione del sapere dall'alto al basso, bensì il bambino è reso il soggetto protagonista, attivo del suo processo di apprendimento e di crescita.
L'educatore dovrebbe ricoprire il ruolo di guida, colui che accompagna e sostiene il percorso di apprendimento (che, nel caso della prima infanzia)consiste nella scoperta ed esplorazione dell'ambiente esterno.
-educazione naturale: lasciare libero il bambino rispettando il suo sviluppo fisiologico, appunto naturale, sia a livello cognitivo che fisico. Questo principio si traduce in un comportamento dell'educatore di permettere la libera conoscenza del mondo, senza accelerare erroneamente le fasi dello sviluppo, in un periodo così delicato. Insomma, l'adulto non deve far diventare il bambino adulto prima del tempo.
-educazione indiretta: l'adulto ha il compito di agire sull'educazione del piccolo indirettamente, cioè predisponendo un ambiente strutturato tale da poter essere funzionale al desiderio di scoprire, insito nel bambino.
Tornando al Metodo Montessoriano, vediamo quindi in cosa consiste:
Ambiente preparatorio
Il metodo educativo Montessori illustra la libera attività all'interno di un "ambiente preparato", ovvero un ambiente educativo predisposto adeguatamente dall'educatore (adulto di riferimento).
La funzione dell'ambiente è quello di permettere al bambino di sviluppare l'autonomia in tutte le aree, in base alle proprie direttive evolutive interne. Oltre ad offrire l'accesso ai materiali adeguati all'età dei bambini, l'ambiente, volutamente strutturato, deve presentare le seguenti caratteristiche:
La funzione dell'ambiente è quello di permettere al bambino di sviluppare l'autonomia in tutte le aree, in base alle proprie direttive evolutive interne. Oltre ad offrire l'accesso ai materiali adeguati all'età dei bambini, l'ambiente, volutamente strutturato, deve presentare le seguenti caratteristiche:
- Costruzione a misura di bambino e ai suoi bisogni reali
- Bellezza e armonia: deve essere un ambiente armonioso, bello, confortevole e piacevole dal punto di vista sia estetico che funzionale
- Pulizia dell'ambiente
- Ordine: non è richiesta di ordine maniacale ma è anch'esso funzionale (in funzione) dell'attività svolta dal bambino. Se vogliamo che i bambini possano scegliere liberamente e in autonomia gli oggetti, i materiali, bisogna che questi siano ordinati, disposti secondo un ordine conosciuto dai bambini, vissuto, in modo tale che non debbano dipendere dall'educatore. Esempio riferito al nido: se l'educatore di nido ha progettato un'attività per i bambini volta alla scoperta dell'acqua e a prendere confidenza con essa, la sezione (la stanza che raccoglie un gruppo di bambini della stessa fascia d'età) dovrebbe contenere i materiali adatti per tale attività, cioè delle bacinelle, delle spugne, dei contenitori,...
l'educatore dovrebbe disporre in modo studiato i materiali in modo tale che siano accessibili al bambino, che egli possa liberamente scegliere il materiale che più attira la sua curiosità e provare, riprovare l'esperienza.
Ci sono altri approcci per realizzare l'attività, secondo cui gli educatori predispongono prima il materiale, in maniera ordinata e "già pronto" per i bambini, ma in questo essi non sono totalmente liberi di scegliere ciò che più li attrae.
LE PAROLE DI MARIA MONTESSORI
Lo sviluppo psichico si organizza con l’aiuto di stimoli esterni, che devono essere sperimentalmente determinati (AE, p. 63).
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Bisogna dunque che l’ambiente contenga i mezzi per l’autoeducazione. Questi mezzi non possono essere “presi a caso”; essi rappresentano il risultato di uno studio sperimentale (…) Occorrono molti anni di prova, prima di esporre dei mezzi che siano realmente necessari allo sviluppo psichico (AE, p. 65).
materiale analitico |
- materiale analitico, incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per esempio peso, forma e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.
- materiale autocorrettivo, educa il bambino all'autocorrezione dell'errore e al controllo dell'errore, senza l'intervento dell'educatore.
- materiale attraente, oggetti di facile manipolazione e uso, creato per invogliare il bambino all'attività di gioco-lavoro con esso.
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Materiale che visualizza i numeri da uno a dieci, rappresentati con perline assemblate a formare il numero stesso, il suo quadrato (in forma lineare e bidimensionale), il suo cubo(in forma lineare e tridimensionale) |
Altro noto materiale didattico Montessori: il cubo del trinomio |
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