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giovedì 28 maggio 2015

Cenni teorici-pedagogici...

Eccomi di nuovo qua...

Oggi mi dedico a citarvi alcuni autori che hanno iniziato la loro carriera come educatori, poi divenuti teorici, veri pedagogisti che hanno lasciato un segno, un contributo molto significativo alla pedagogia e alle pratiche educative dedicate all'infanzia.
iniziamo con Frobel, educatore, poi pedagogista che ha concepito un modello pedagogico per l'educazione dell'infanzia, da cui ha preso il nome, conosciuto oggi come il modello Frobeliano.
Frobel sostiene che il gioco per un bambino sia la più alta forma di espressività del suo IO, è veicolo, strumento per l'espressione del suo mondo interno.
Coerentemente con il pensiero della Montessori, medico e pedagogista, troviamo che per entrambi il gioco per il bambino è paragonabile al lavoro per l'adulto.


Agli occhi dell'adulto, quando un bambino si diletta a giocare, (il bambino che si trastulla- diceva Thomas More) appare come un tempo ozioso, inutile, usato tanto per fare qualcosa, in realtà egli è molto concentrato e intento ad arrivare ad una certa conoscenza del gioco che ha di fronte utilizzando tutto l'impegno e la passione, proprio come avviene per l'adulto, in linea teorica, quando lavora.


Winnicot sostiene la correlazione tra gioco e creatività:

 é nel giocare e soltanto mentre gioca che il bambino, e anche l'adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità, ed è soltanto nell'essere creativi che gli individui scoprono il Sè.


Appunti di lezione "Storia dell'educazione dell'infanzia".

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